Coriano
16:18 - 14 Giugno 2015
Domenica 'Mimma' Spinelli, sindaco di Coriano di Rimini, apre ufficialmente la battaglia alle nutrie sul territorio del suo comune. L’ordinanza emessa venerdì scorso prevede l’abbattimento delle nutrie.
In campo alla caccia di questa particolare specie di topi, è proprio il caso di dirlo, saranno i cacciatori durante la normale attività e tutti gli agricoltori, in possesso di regolare porto d'armi. "Ci siamo semplicemente adeguati alle disposizioni dettate dalla Regione, spiega il primo cittadino, così, nel caso ci fosse una “invasione” saremo già in grado di contrastarla". Personale dell'amministrazione provinciale, protezione civile, degli enti preposti alla tutela delle acque e il "Raggruppamento provinciale delle guardie giurate volontarie" potranno usare anche delle trappole con esche fatte da mele o granturco. Una volta catturata la nutria dovrà essere giustiziata "nel minor tempo possibile"; immediata dovrà essere la sua sepoltura. L’iniziativa del sindaco di Coriano adesso può trasformarsi in un progetto pilota per tutti i comuni riminesi.
Coriano
13:59 - 15 Giugno 2015
Arrivano precisazioni del Comune di Coriano sull'ordinanza di abbattimento delle nutrie. Coriano non è apripista in Provincia, ma ordinanze simili sono già state predisposte da Bellaria e San Giovanni in Marignano, in seguito a comunicazione del consorzio di bonifica: il controllo dell'animale è stato trasferito dalle Regioni e Province ai Comuni. Il sindaco Domenica Spinelli precisa anche che l'abbattimento delle nutrie si rende doveroso, per i danni arrecati alle coltivazioni, ma soprattutto agli argini dei fiumi. "Un sistema articolato di tane infatti può favorire il crollo degli argini e facilitare esondazioni durante accadimenti particolarmente significativi", puntualizza il primo cittadino di Coriano. Di seguito la nota.
L’ordinanza emessa dal comune di Coriano per il controllo delle nutrie che potrebbero infestare il territorio è un atto conseguente alla comunicazione del Consorzio di Bonifica della Romagna che precisa come la competenza in materia di controllo di questo animale dannoso per le coltivazioni e per gli argini dei fiumi sia stata trasferita ai Comuni e non è più di Regioni e Province.
E’ infatti obiettivo dell’ordinanza, in accordo con le indicazione del Ministero con il Direttore Tecnico del Consorzio di Bonifica della Romagna, definire metodi idonei per predisporre un Piano di Contenimento dell’animale comprendenti soprattutto la cattura da parte dei soggetti abilitati e in “estrema ratio” all’abbattimento sempre con soggetti qualificati a farlo. Nessun far west, nessun sceriffo, nessuno sterminio.
Già altri Comuni della Provincia hanno provveduto ad emanare ordinanze in materia, come il Comune di Bellaria e di San Giovanni in Marignano, sulla scorta delle nostre identiche motivazioni. Ordinanze già comunque già predisposte in molti Comuni della Romagna già dal 2014.
Dobbiamo purtroppo, anche in questo caso, registrare l’inutile strumentalizzazione, attraverso l’utilizzo di una terminologia fuori luogo, di un atto assolutamente dovuto, già fatto da numerosi comuni anche negli
anni passati e che è frutto di un adeguamento ad un indirizzo di carattere nazionale e che vede appunto il ricorso all’abbattimento come possibilità secondaria.
Cogliamo anche l’occasione per evidenziare come il problema delle nutrie non sia semplicemente un problema sanitario ed una minaccia per le colture e per le altri specie animali autoctone, ma soprattutto di sicurezza idraulica. Un sistema articolato di tane infatti può indebolire gli argini dei fiumi e favorire il loro crollo e facilitare esondazioni durante accadimenti particolarmente significativi, fatto accertato dalla Commissione d’Inchiesta Regionale sull’alluvione della Bassa Modenese del gennaio 2014.
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